skip to Main Content

EVANGELII GAUDIUM rel. S.E. Mons. Renato Corti

U.C.I.D.
UNIONE CRISTIANA IMPRENDITORI E DIRIGENTI
Sezione Bustese, Altomilanese, Valle Olona
Mercoledì 19 febbraio 2014

EVANGELII GAUDIUM

Documento programmatico di Papa Francesco
Le radici, la struttura del testo, il sogno, le sfide
tra fede e storia

RELATORE:
Sua Ecc. mons Renato Corti
Vescovo emerito di Novara

Si cercherà di essere brevi, limpidi, logici e vivaci, come farebbe Papa
Francesco: chi parla di lui deve tenere conto di uno stile.

IMG_1190

Relazione della serata redatta da Don Claudio Fossa

1) CHI È PAPA FRANCESCO?

Figlio di emigrati è un papa un poʼ italiano, di famiglia originario tra il Piemonte e la Liguria.
Eʼ nato in Argentina, dove emigrarono i nonni.
Dopo aver intrapreso la formazione al ministero tra i Gesuiti, segue molti corsi e
raggiunge diverse nazioni dellʼ America latina e dellʼEuropa (es: Germania).
Diventa provinciale dei gesuiti in Argentina.
Nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires, poi arcivescovo.
Eʼ eletto presidente dei vescovi argentini.
Nominato presidente della Conferenza Episcopale Latino Americana, è ordinatore
dei lavori della Conferenza di Aparecida e estensore del documento.
Viene eletto papa in un conclave molto veloce, e fin da subito conquista una grande
simpatia, ma è bene ricordare che si tratta di un cammino appena iniziato. A lui
dobbiamo mostrarsi vicini: nessuno parla della sua età, ma non è più giovane.
Sguardo sulla città e sulle “Villas Miserias”
Partendo dalla sua esperienza di vescovo ausiliare e arcivescovo di una grande
città, raccogliamo da subito lʼattenzione per le periferie: 300.000 persone a Buenos
Aires abitano le Villas Miserias. Per essi crea un apposito vicariato e invia sacerdoti
con chiare indicazioni: – non cercare di fare grandi iniziative, ma andare là e stare; –
per costruire qualcosa di buono è necessario vedere il bene che già cʼè; -Dio è
arrivato prima di tutti in questi luoghi: lo sguardo su questa realtà sia quello che Dio
ha per questi uomini. Il progetto prosegue ancora oggi.

2) COSA PROPONE ALLA CHIESA?

Curare le ferite, riscaldare i cuori
Partendo da unʼintervista rilasciata al direttore di Civiltà Cattolica il 09 agosto,
capiamo come il papa pensa la Chiesa: «Io vedo con chiarezza che la cosa di cui la
Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore
dei fedeli, la vicinanza, la prossimità». La Chiesa è così madre e pastora, mantiene
un atteggiamento di base necessario per aprire le porte attraverso cui lʼuomo passi.
Tutto questo diviene un atteggiamento complessivo e disteso nel tempo: resta
sempre sullo sfondo lʼannuncio essenziale del vangelo. Dio e Gesù devono
emergere in tutte le parole che diciamo,
collocate nel cuore stesso del vangelo: il Verbo di Dio ha messo la sua tenda fra gli
uomini e con la croce ha salvato ogni uomo. Dottrina e morale stesse devono
essere in riferimento al cuore del vangelo.
Ci attendono molte frontiere
Ci sono tante periferie, sia di fatto sia esistenziali, di cui è necessario sapere le
persone come stanno? come vivono? che distanza cʼè con Gesù e con la Chiesa?
” -Povertà: moltitudini di persone povere, misere, ferite dalla guerra, che
conducono una vita tremenda. Dobbiamo lasciarsi attrarre per riconoscere nei volti
dei deboli Chi conta più di tutti. Riceviamo molti segnali positivi nel moltiplicarsi
delle attività caritative e assistenziali.
” -Gioventù: adolescenti e giovani che non vediamo nelle nostre comunità. Dove
sono tutti i giovani della nostra diocesi? I luoghi dove i ragazzi trascorrono il loro
tempo devono avere chi in nome della Chiesa porti il Vangelo, i ragazzi che vivono
lʼoratorio ma non partecipano a nulla devono godere di figure educative dedicate a
loro, la scuola raccoglie la presenza di tutti i giovani, per cui lʼinsegnamento della
religione cattolica e lʼinsegnamento in sé e la vicinanza con i compagni è aria di
Vangelo per chi è dentro un altro orizzonte.
” -Cultura: i mass-media, la stampa, lʼeditoria, la cultura in genere sono una
periferia che richiede competenza, studio, capacità di dialogo per mettersi nei panni
dellʼaltro che incontro. Cristiani laici con reali competenze possono essere i
costruttori di una rivoluzione mentale.
Ha parlato di queste periferie, ma soprattutto ha detto delle cose senza parlare,
recandosi a Lampedusa, rilasciando unʼintervista a Eugenio Scalfari, condividendo
la JMJ a Rio de Janeiro con i giovani di tutto il mondo. Dobbiamo stare attenti a non
chiudere gli occhi, a non addomesticare la nostra coscienza illudendoci. ma
immergersi in queste periferie avendo audacia e amore e intelligenza.

3) ESORTAZIONE APOSTOLICA EVANGELII GAUDIUM: LA RESPONSABILITÀ
DEI CRISTIANI IN CAMPO ECONOMICO-SOCIALE

Lʼindice ci mostra pochi capitoli, ma regala da subito lʼimpressione di una montagna
da cui scaturisce la sorgente di un fiume, da cui lʼacqua sgorga in modo
abbondante e continuo. Ha un linguaggio unico nel magistero del papa, è
impressionante: nemmeno questo papa scriverà più un documento così, che è il
riassunto di questo anno e mostra le cose che gli stanno davvero a cuore.
II capitolo: le grandi sfide dellʼuomo oggi
IV capitolo: rapporto tra la fede e la storia
No ad unʼeconomia di esclusione e di inequità
a) Libero mercato e inclusione
Il libero mercato, secondo alcune teorie economiche, produce da sè equità e
inclusione sociale nel mondo.
Eʼ necessario tenere conto di come stanno realisticamente le cose:
-molta gente aspetta che si arrivi anche a loro
-la globalizzazione rischia di arrivare allʼindifferenza, allʼincapacità di compassione
per il grido degli altri.
Il Papa in questo paragrafo non dice nulla che non sia già radicato nella Dottrina
Sociale della Chiesa: infatti fa una chiara fotografia di ciò che accade
b)Crisi antropologica e antropologia soggiacente al mercato
La crisi finanziaria ha una considerazione sullʼuomo: è negato il primato dellʼuomo
se la crisi mondiale pensa lʼuomo solo nella riduzione del “consumatore”.
c) Cʼè posto per lʼetica? E per Dio?
Lʼetica ha qualche spazio nellʼeconomia e nella finanza? Dio cʼentra ancora
qualcosa?
La domanda etica cʼè ancora? Sembra che il criterio fondamentale sia la
massimizzazione del profitto; allora va ripensata lʼeconomia e la finanza.
Fede e storia
Il relatore si riserva di non trattare lʼargomento

DOMANDE

-A proposito di sfide: che cosa voi mettereste in primo piano? Quali sfide su cui
confrontarsi?
-A proposito di antropologia: che cosa verificate nel vostro contesto
professionale? Eʼ vero che è dimenticata unʼantropologia robusta e i criteri
dominanti sono altri?
-Che risonanza hanno in voi le parole di Gesù: “Ogni volta che avete fatto
queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, lʼavete fatto a me?” (Mt25).
Si affrontano bene tutti le questioni se guardando agli uomini si vede Gesù, se si
trattano loro come si pensa di trattare Gesù.

Back To Top