Il funzionamento del Fondo Nazionale Strategico: il ruolo del MEF e del Ministero delle Imprese.A cura di Enrico Maria Zucconi, Comitato Tecnico Scientifico UCID Nazionale
Il funzionamento del Fondo Nazionale Strategico: il ruolo del MEF e del Ministero delle Imprese.
Il Fondo Nazionale Strategico (FNS) è uno strumento istituito dal governo italiano con l’obiettivo di sostenere l’economia nazionale attraverso interventi mirati in settori considerati strategici. Nato nel contesto delle riforme strutturali collegate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il FNS rappresenta un tassello centrale nella strategia di rafforzamento della resilienza industriale e produttiva del Paese.
Il suo funzionamento coinvolge in modo diretto il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), ciascuno con responsabilità ben definite.
1. Origine e obiettivi del Fondo Nazionale Strategico
Il FNS è stato concepito come fondo di investimento pubblico, finalizzato a sostenere la capitalizzazione delle imprese italiane, promuovere la crescita di filiere produttive strategiche, incentivare la transizione ecologica e digitale e contribuire alla sicurezza economica nazionale. Il fondo può intervenire sia in via diretta, attraverso l’acquisizione di partecipazioni in imprese o progetti strategici, sia indirettamente, sostenendo fondi di investimento settoriali o regionali.
Tra gli obiettivi principali del FNS segnaliamo il rafforzamento della sovranità industriale e tecnologica dell’Italia, la tutela di asset ritenuti critici per la sicurezza nazionale, il supporto all’innovazione e alla crescita dimensionale delle PMI, la promozione dell’autonomia energetica e della sostenibilità ambientale.
- Struttura e funzionamento operativo
Il FNS è alimentato da risorse pubbliche, integrate eventualmente da capitali privati, e viene gestito tramite società partecipate dallo Stato, in particolare Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Invitalia, che ne curano l’implementazione tecnica.
Il funzionamento del fondo si basa su una logica di investimento di lungo periodo (5-7 anni), privilegiando interventi ad alto impatto strategico.
Il processo operativo del fondo prevede: la selezione dei settori e dei progetti rilevanti, l’analisi di impatto economico e strategico, la valutazione finanziaria e il coinvolgimento di co-investitori, l’approvazione degli interventi da parte delle autorità competenti.
- Il ruolo del Ministero dell’Economia e delle Finanze
Il MEF svolge un ruolo chiave nella governance del FNS. Innanzitutto, è il principale soggetto istituzionale responsabile della programmazione delle risorse pubbliche e della coerenza degli interventi con la strategia finanziaria nazionale. Attraverso le sue direzioni competenti, il MEF stabilisce i criteri generali di funzionamento del fondo, approva, d’intesa con altri ministeri, le linee guida annuali e pluriennali; esercita attività di vigilanza sul rispetto dei vincoli di bilancio e sugli obiettivi di sostenibilità economico-finanziaria, favorisce il coordinamento tra FNS e altri strumenti finanziari pubblici.
Inoltre, il MEF può proporre l’attivazione del fondo in risposta a crisi settoriali o emergenze strategiche, contribuendo a indirizzare le risorse verso le priorità del sistema economico nazionale.
4. Il ruolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy
Il MIMIT è invece il soggetto deputato a fornire l’indirizzo strategico-industriale del fondo. In collaborazione con il MEF, il ministero individua le filiere produttive e tecnologiche di interesse strategico, segnala le imprese e i comparti prioritari per la competitività nazionale, contribuisce alla definizione dei criteri di eleggibilità dei progetti, promuove la sinergia tra il FNS e le politiche industriali europee (ad esempio nell’ambito degli IPCEI – Important Projects of Common European Interest).
Gli IPCEI riuniscono conoscenze, competenze, risorse finanziarie e attori economici di tutta l’Unione europea per raggiungere obiettivi di innovazione radicale e di grande rilevanza tecnologica e produttiva, con uno sforzo condiviso del settore privato e del settore pubblico degli Stati membri per dispiegare interventi di comune interesse nell’ambito delle catene del valore strategiche per l’industria europea.
Un elemento cruciale è il dialogo costante che il MIMIT mantiene con le rappresentanze imprenditoriali, i territori e gli stakeholder del sistema produttivo, al fine di garantire che le azioni del fondo siano aderenti alle reali esigenze del tessuto economico italiano.
- Interazioni tra MEF e MIMIT: una governance integrata
La gestione del FNS implica una stretta collaborazione tra il MEF e il MIMIT. Questa sinergia si traduce in una governance multilivello, nella quale le decisioni vengono prese congiuntamente attraverso comitati interministeriali, tavoli tecnici e protocolli di intesa. La definizione delle priorità d’intervento tiene conto sia degli equilibri macroeconomici (competenza del MEF) sia delle dinamiche settoriali e industriali (competenze del MIMIT).
Tale collaborazione è essenziale per assicurare la coerenza delle politiche economiche e industriali, evitare la sovrapposizione tra strumenti diversi, garantire trasparenza e accountability nell’uso delle risorse pubbliche.
- Implicazioni strategiche per il sistema paese
Il FNS, con il supporto di MEF e MIMIT, può fungere da volano per un nuovo modello di sviluppo economico, orientato alla resilienza, all’innovazione e alla sostenibilità. Esso rappresenta un passaggio importante verso una maggiore autonomia economica, contribuendo a colmare il gap tra le imprese italiane e i grandi player internazionali, soprattutto nei settori ad alta intensità tecnologica.
Allo stesso tempo, l’efficacia del fondo dipende dalla capacità di tradurre la strategia in azioni concrete e tempestive, evitando appesantimenti burocratici e valorizzando la collaborazione pubblico-privato.
Il Fondo Nazionale Strategico, così come strutturato e con un ottimo impianto organizzativo, si configura come uno strumento centrale per la politica industriale italiana del futuro. La sua efficacia sarà determinata dalla qualità della cooperazione tra il MEF, garante della sostenibilità finanziaria, e il MIMIT, promotore della visione industriale. Solo attraverso un approccio integrato e lungimirante sarà possibile tradurre il potenziale del fondo in crescita reale, innovazione e competitività per il sistema paese.
Enrico Maria Zucconi
Componente del Comitato Tecnico Scientifico
dell’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti)