Per la Sede dell’Autorità antiriciclaggio in Italia. Una battaglia bipartisan.Di Riccardo Pedrizzi
Per la Sede dell’Autorità antiriciclaggio in Italia, Una battaglia bipartisan
Una “battaglia” silenziosa e poco amplificata dai media si sta combattendo, in queste settimane, tra le diplomazie europee per l’assegnazione della sede dell’Autorità europea per l’“Anti-money laundering” – Amla, l’agenzia dell’antiriciclaggio, la cui decisione scaturirà dal cosiddetto Trilogo, l’incontro previsto nella procedura legislativa della UE che vede coinvolti i rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione.
Come è noto, l’Italia nell’attribuzione di questo tipo di agenzie, che sono circa una quarantina, collocate in oltre 30 città diverse, non ha saputo cogliere appieno tutte le relative opportunità, per cui il nostro Paese è fortemente sottodimensionato. Solo a Parma infatti ha sede l’Autorità europea per la sicurezza del cibo ed a Torino vi è la European training foundation, che si occupa di formazione lavorativa. La Francia e la Germania invece, tanto per fare qualche esempio, annoverano le principali istituzioni di regolazione di mercati (Esma, Eba, Eiopa, Bce, Ecrb). L’importante agenzia delle frontiere (Frontex) è in Polonia, mentre Belgio, Lussemburgo, Spagna, Portogallo e Olanda, dal loro canto, si classificano bene essendo sedi di altre importanti agenzie.
Sul dossier dell’Amla l’Italia ha attualmente delle ottime carte da giocare ed è auspicabile che lo sappia fare con tempismo e fermezza, anche perché diverse città italiane potrebbero aspirare ad essere scelte per questa autorità dal momento che dispongono di tutti i requisiti per eccellere: l’accessibilità dagli altri Paesi europei, sedi adeguate, sistemi di sicurezza sociale e assistenza medica, scuole e opportunità di formazione per le famiglie dei membri e dei funzionari della futura agenzia.
L’Italia, inoltre, può vantare ed ha una consolidata e riconosciuta esperienza istituzionale, amministrativa, giudiziaria, accademica proprio sui temi dell’antiriciclaggio e antiterrorismo sul fronte economico-finanziario, un track record che le dà una speciale credibilità ed un’autorevole considerazione.
Ecco perché il Comitato Tecnico Scientifico dell’Ucid (Unione Cristina Imprenditori e Dirigenti), in questi giorni, sta sollecitando tutti i parlamentari italiani, con una missiva, affinché si impegnino in modo bipartisan per l’assegnazione della sede dell’Autorità perché ci porterebbe lavoro, prestigio ed autorevolezza a livello europeo.
Riccardo Pedrizzi