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Al Palace Hotel di Legnano il professor Franco Bertolli ha svelato all’Ucid i segreti della Biblioteca Capitolare di Busto Arsizio

Imprenditori e dirigenti a lezione di testi storici

Al Palace Hotel di Legnano il professor Franco Bertolli ha svelato all’Ucid i segreti
della Biblioteca Capitolare di Busto Arsizio
Integralmente riportato da “L’informazione online” testo di laura Vignati

Il responsabile della Capitolare Franco Bertolli, il presidente Ucid Gabriele Fontana, il conservatore della Capitolare Salvatore Bollini Marcora e il consigliere Ucid Walter Picco Bellazzi

Il responsabile della Capitolare Franco Bertolli, il presidente Ucid Gabriele Fontana, il conservatore della Capitolare Salvatore Bollini Marcora e il consigliere Ucid Walter Picco Bellazzi

Dopo l’Ambrosiana di Milano è l’unica della zona e Busto Arsizio ne va orgogliosa. La città ha un fiore all’occhiello, uno scrigno che conserva la storia, e non solo la nostra. Si sta parlando della biblioteca Capitolare che ha sede dietro alla basilica di San Giovanni. Ieri il tempio della storia di Busto Arsizio è salito alla ribalta dell’attenzione di imprenditori e dirigenti della sezione Bustese Alto Milanese e Valle Olona dell’Ucid che si sono ritrovati al Palace Hotel di Legnano per scoprire le bellezze che raccoglie la collana di libri preziosi di via Don Minzoni.

Così hanno invitato il numero uno della Capitolare, il professor Franco Bertolli, che ha intrattenuto per oltre un’ora gli affiliati Ucid, conducendoli per mano alla scoperta dei tesori di Busto. Una bella serata impreziosita dalle slide che Bertolli insieme al conservatore della Capitolare Salvatore Bollini Marcora ha messo a punto, scegliendo i testi secondo i criteri della varietàantichità e non ultima la bellezza.

«Libri unici al mondo», ha esordito il consigliere Ucid Walter Picco Bellazzi, e il presidente Gabriele Fontana ha invitato i presenti a una gita alla Capitolare, ricordando tra l’altro il prossimo appuntamento Ucid del 22 marzo in cui si parlerà della digitalizzazione forzata durante la pandemia con i problemi psicologici connessi. Una bella serata anche per l’indiscutibile oratoria del presidente Bertolli: contraddistinto da una forte passione per la storia, per Busto con la Capitolare e da una grande cultura che spazia dall’antica Roma al Medioevo, l’età moderna e contemporanea, ha saputo incuriosire la platea.

La carrellata dei testi storici

Testo numero uno presentato da Bertolli, l’evangelario del IX secolo, seguito da un’epistola di San Paolo agli Efesini e ai Corinzi e “La Metafisica” di Aristotele tradotta nel XIV secolo in latino. «Il fatto che un testo del genere si trovi in chiesa è spiegabile dall’etimologia del termine metafisica – ha precisato il presidente – “che va oltre” la realtà materiale». Poi sono sfilati i testi di Casalocci “De potestate pape”, il “Pomerium ecclesiae Ravennatis” e un Antifonario ambrosiano del 1515. La sequenza è poi proseguita con testi sulla storia bustocca: il Libro della decima con i terreni posseduti dal Comune di Busto, la scuola dei poveri (1399), i “Carmina” di Gian Alberto Bossi del 1512, la prima storia di Busto di Crespi Castoldi, il giornale ecclesiastico di Petazzi con la scomunica di un birro (1730). Infine, ultima sezione, la Bibbia “Creazione del mondo” (1516), una Bibbia protestante di Zurigo (1712) con incisioni, tre testi latini il “De bello gallico” di Cesare, i “Carmina” di Orazio e una commedia di Terenzio, un testo di Lattanzio con note di Bernardino Crespi, di Sant’Ambrogio, San Bernardo, Pietro Lombardo e delle belle xilografie di Guglielmo da Parigi (1480). Hanno fatto bella mostra di sé anche altre chicche della Capitolare come le gesta di San Carlo Borromeo, “La peste” del Ripamonti (1641), Cronaca e Atti del Concilio vaticano I (1869-71), il codice atlantico di Leonardo donato dal l’ex sindaco Giovanni Rossini.

«Insomma un unicum – ha concluso Bertolli – Non dimentichiamo l’archivio: un valore storico assoluto, considerando che a Busto l’archivio è presente solo in Comune e in ospedale, ma conserva documenti a partire dal XVIII e XIX secolo».

Testi esteticamente accattivanti

Oltre al valore storico dei tomi della Capitolare, ieri non è passata sotto silenzio la bellezza: libri con miniature, stemmi, simboli, colori, immagini, disegni, lettere di un’eleganza straordinaria che danno il la ai capitoli. Preziose anche le rilegature monastiche, in pelle e con ornamenti.

 Laura Vignati

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