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L’informazione on line – Busto: Dante all’Ucid, per tornare alla bellezza

Testo integralmente tratto dall’articolo del 30 Novembre 2021

Busto: Dante all’UCID, per tornare alla bellezza

Incontro sul sommo poeta con il professor Giovanni Fighera. Alla ricerca di ciò che muove il sole e l’altre stelle.

Anche l’Ucid, Sezione Bustese, Alto Milanese e Valle Olona, ha voluto ricordare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri organizzando “In viaggio con Dante”, una serata in cui il professor Giovanni Fighera ha illustrato quanto ancora sia attuale il messaggio contenuto all’interno della Divina Commedia.

Ed è proprio dalla domanda “perché vale ancora la pena di affrontare l’opera di Dante al giorno d’oggi?” che ha preso il via la serata, durante la quale lo studioso ha spiegato come il percorso affrontato dal poeta sia in qualche modo comparabile a quello che noi stessi affrontiamo nella vita di ogni giorno.

«Dante Alighieri, nella sua opera – sottolinea – ci accompagna in un viaggio che parte da una condizione di miserie e infelicità per giungere ad una condizione di felicità e beatitudine». Un racconto che può ricondursi facilmente all’esperienza stessa dello scrittore, un viaggio che può essere facilmente paragonato alla vita di ciascuno di noi, e che non può essere affrontato in solitudine e senza l’aiuto di una guida.

«Dante ha avuto bisogno sin dall’inizio di un “maestro” – rimarca il professor Fighera – che non lo ha guidato solo con discorsi o parole, ma che lo ha supportato mostrandogli la strada e facendogli da esempio, compiendo il percorso fianco a fianco. Anche noi nella vita abbiamo bisogno di questo tipo di guida, che ci insegni anche dove dirigere il nostro sguardo per aprirci all’amore, al bello e all’altro». Tutti aspetti fondamentali nell’opera dantesca, grazie ai quali l’autore inizia a salire verso l’alto senza quasi rendersene conto. Durante il suo viaggio, infatti, Dante, una volta uscito dall’Inferno, è attratto a poco a poco dalla bellezza che lo ispira e lo educa. Nella Divina Commedia la bellezza permette di elevarsi e di fare esperienza di quell’amore totale che insegna all’uomo in cosa consistano le virtù, in particolare la Carità.

«In Paradiso Dante fa esperienza del vero significato della Carità – prosegue lo studioso – attraverso un amore che vedendo il bisogno dell’altro lo anticipa senza che venga nemmeno richiesto. Un’esperienza che gli permetterà di apprendere in prima persona, e che dovrebbe servire da esempio a tutti noi».

Quando amiamo, infatti, mettiamo insieme desiderio e volontà, facendo ciò che è necessario non per “dovere”, ma per amore dell’altro. «L’amore è ancora qualcosa che unisce – rimarca Fighera – e l’amore di Dio è proprio quell’amore “che muove il sole e l’altre stelle”, unendo anche gli esseri umani, che senza di esso vivrebbero divisi. È l’amore che muove tutto, a spiegarcelo è lo stesso Dante. La cattiveria è solo in grado di distruggere».

Perché vale ancora la pena di affrontare l’opera di Dante al giorno d’oggi, dunque? «Perché, attraverso il suo racconto, Dante – conclude il professore – ci spiega come affrontare la vita, come rallentare perché la fretta toglie bellezza ad ogni cosa, come evitare di concentrarsi sulle piccole cose di ogni giorno che vanno storte e che ci impediscono di vedere un quadro generale ben diverso. Ci insegna l’importanza, anche nella nostra vita di ogni giorno, della bellezza e dell’amore, le sole forze che permettono all’uomo di elevarsi e raggiungere felicità e beatitudine».

Fonte:

https://www.informazioneonline.it/2021/10/30/leggi-notizia/argomenti/eventi-27/articolo/busto-dante-allucid-per-tornare-alla-bellezza.html

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