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Don Michele Aramini – introduzione alla serata del 27 Ottobre 2021 “In viaggio con Dante”

Don Michele Aramini

Introduzione alla serata UCID del 27 10 2021

Il concetto di amore nella Commedia di Dante

Papa Francesco nel suo documento commemorativo dell’anniversario dantesco Candor  lucis aeternae spiega che il vero centro della Commedia è il mistero dell’incarnazione, scaturito dall’ Eccomi di Maria.

Un Eccomi che non è solo da leggere e studiare, ma da ascoltare e imitare.

Attraverso la riflessione sull’eccomi si ha una grandiosa ricostruzione e precisazione dell’idea dell’amore.

Tale edificio o itinerario si compone di tre piani o tre passi:

  • il primo è quello costituito dalla idea della dama
  • il secondo è quello costituito dalla figura della donna
  • il terzo è costituito dalla figura della madre

 

La dama sta al centro bella immagine pura dell’amore erotico, secondo quello che siamo abituati a conoscere come stile cortese lo stile delle corti medievali. Che è apparso e riappare in seguito nell’amore libertino e nell’amore consumistico del presente.

Il famoso stil novo introduce una comprensione diversa della donna e della relazione con la donna in cui essa veniva sublimata come la figura estetica dell’amore spirituale. Siamo su un piano più nobile, ma in cui al centro sta sempre il desiderio del maschio.

Il terzo passaggio è proprio quello compiuto da Dante nella commedia ma con qualche precedente nella vita Nova.

Il passaggio consiste in una innovazione che considera la grazia femminile come via per accedere alla grazia teologale.

Questo concetto è presente nella seconda parte dell’opera Vita Nova, nella quale Dante non indulge più sui tormenti d’amore e opera una svolta.

Il passaggio di questa intuizione avviene come nelle nebbie, per prove ed errori. Regressioni, persino. La pargoletta delle rime, ignara di ogni dare e ricevere che respinge attrae – proprio per questo – l’estremo e paradossale tentativo di congiungere desiderio dell’eros e purezza della grazia. Questo ripiego è duramente rimproverato da Beatrice come un tradimento della sua missione, che è quella di aprire un orizzonte della grazia dell’amore che trae sapienza dal godimento mancato. Un godimento che era presente anche nel nuovo stile dove la donna è sublimata ma sempre nell’ambito di un godimento. La distanza forzata e lo struggimento goduto, non illuminano una vera relazione d’amore, ma essenzialmente un esercizio narcisistico di affermazione di se stessi.

La svolta è pienamente compiuta nella Commedia dove Beatrice diventerà guida di Dante proprio per attuare questo passaggio; non sarà più una guida alla maniera di Virgilio che è una guida culturale filosofica educativa, ma sarà una guida che introduce nel mistero della relazione con Dio.

In questa relazione, si scopre che la verità dell’amore è quella della Vergine Madre che a imitazione Figlio Uomo realizza un amore umano che serve e ama il mondo e la donna appare in tutta la sua bellezza amore gratuito e fecondità per la vita.

L’eccezione di Maria, colma della grazia dello Spirito Santo, è in realtà la regola divina dell’amore. È un amore che nella sua fecondità non consuma la grazia della donna, ma lo realizza. E allo stesso tempo invita l’uomo a liberarsi dalla tentazione di esercitare un potere che consuma la vita invece di servirla.

Abbiamo bisogno di questo percorso che ci porta alla pienezza dell’amore autentico, in un tempo in cui l’analfabetismo di ritorno riguarda principalmente quello delle relazioni umane, minacciate dalla strumentalizzazione e dalla incapacità narcisistica all’amore vero, cioè gratuito e incondizionato. In questo cammino è di fondamentale importanza assimilare il IV capitolo di Amoris Laetitia, dove si commenta l’inno alla carità di San Paolo.

La vera educazione o è educazione all’amore gratuito o non è.

 

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