skip to Main Content

Don Michele Aramini – Meditazione Natale Ucid 2017

Don Michele Aramini – Meditazione Natale UCID 2017

“Vi annuncio una grande gioia!”

«Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie (mebassér – euanghelizómenos) che annuncia la salvezza, che dice a Sion: Regna il tuo Dio» (Is 52,7):

Qui compare il termine che indica l‟evangelista, un termine tecnico ebraico, quello dell’araldo che porta la notizia della vittoria. Quella bella notizia, termine tipicamente profetico, designa l’intervento di Dio che capovolge la situazione e determina una buona situazione per te.

Provate quindi a immaginare una buona notizia che cambia la vostra vita; provate a fare un esercizio di attualizzazione. Di notizie ne avete lette, ricevute tante, ma significative per la vostra vita non molte. È possibile che uno debba ammettere che forse non c’è mai stata una notizia che gli abbia cambiato la vita.  Pensate invece a una coppia di sposi che desiderano avere un figlio e il figlio non viene. Se il ginecologo a una ennesima visita dice alla donna: ―Sta aspettando un bambino‖ quella è una notizia sensazionale, era proprio quello che aspettavano; quello è un evangelo, ma il nuovo papa, il nuovo vescovo, il nuovo parroco, non cambiano la vita. Il fatto invece di aspettare un figlio sì. Avviene qualche cosa nella vita per cui si sperimenta la presenza potente e operante di Dio che segna l’esistenza.

Immaginate pure se il figlio non è voluto; è la stessa notizia ― stai aspettando un figlio, è però un disastro. Non è il fatto in sé che è una bella notizia.  Lo stesso fatto, la stessa frase, provoca reazioni diverse. Dipende allora dal modo con cui si recepisce un messaggio, che però cambia comunque la vita. L’idea di vangelo deve richiamarci a qualche cosa che entra nella vita e la cambia.

Il tempo di Natale, l’attesa del Bambino, l’annuncio della nascita, ci aiuta a parlare questo linguaggio perché è veramente il modo umano per comprendere come una persona che entra in una famiglia, il figlio che nasce, cambia la vita. L’idea di vangelo deve richiamarci a qualche cosa che entra nella vita e la cambia.

Molti di noi sono cresciuti in ambiente cristiano, quindi abbiamo respirato fin dall’inizio la mentalità cristiana, abbiamo succhiato con il latte materno la mentalità cristiana, tuttavia siamo cresciuti, abbiamo cominciato a intendere e a volere, abbiamo fatto le nostre scelte; non tutti i nostri coetanei che hanno vissuto nello stesso ambiente, ricevuto la stessa mentalità, hanno preso le nostre scelte e le nostre decisioni.

Quando abbiamo incontrato da adulti il Signore Gesù, quando abbiamo sentito che ci salva, che è il salvatore della nostra vita? Quando abbiamo deciso di seguirlo perché è il salvatore della nostra vita? Il quando è una domanda teorica, astratta, la risposta non è una data; forse qualcuno ha un episodio significativo in cui c’è stato uno sprazzo di luce, forse no, però ci sono dei momenti in cui abbiamo maturato e abbiamo deciso, ma abbiamo deciso di seguirlo perché lo abbiamo incontrato, perché lo abbiamo conosciuto.   ―La gioia del vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù‖ Questa bella notizia è Gesù; incontrarlo riempie il cuore e la vita intera. Capite l’importanza dell’annuncio evangelico?

La gioia del cristiano è strettamente legata al dono che Gesù ci porta: è la salvezza.

Per gioire veramente abbiamo bisogno che si spieghi meglio che cosa è la salvezza:

Innanzitutto essa è la certezza di essere amati da Dio e di avere accesso a Lui, di poter amare come lui. In definitiva salvezza è avere un senso per la vita ed essere liberarti dal non senso.

In secondo luogo, salvezza è essere liberati dalla nostra indegnità morale, che nascondiamo in ogni modo, ma che non se ne va e porta frutti negativi. Il perdono di Dio, è il dono che ci perdona e ci guarisce e ci rimette in carreggiata, ci riapre al dono di noi stessi.

Infine la salvezza è la liberazione della morte. Colui che viene ha pianto su Lazzaro morto e piange su ogni figlio di Dio che muore. La sua risurrezione non è solitaria, ma il principio della nostra risurrezione.

Concludiamo leggendo in forma di preghiera gli auguri che ho composto per questo santo Natale 2017:

°°°°°

Sei arrivato in silenzio

È il tuo modo di venire

Quando percepì la brezza

Elia si prostrò

 

No, non siamo Elia

E di nulla ci accorgiamo

Se non dei nostri piccoli progetti

E così accadde a Betlemme

 

Però mai senza frutto

Resta ogni tua parola

E fiorisce

Nel cuore dei cercatori

 

Così i Magi capirono

E si misero in cammino

Fai il miracolo

Mettici in cammino

Don Michele

Back To Top