skip to Main Content

La nuova Cina – Dott. Mario Zanone Poma

Parlare di nuova Cina può sembrare anacronistico. Siamo abituati a considerare
lo sviluppo cinese nella sua immutabile continuità che poggia sull’egemonia del Partito Comunista Cinese. La sua oligarchia ed il controllo severo su ogni innovazione non controllata dal Sistema permettono un procedere assai rapido nello sviluppo economico e, dobbiamo ammettere, anche sociale del popolo cinese.
Ma questa lettura non riesce più a descrivere la reale situazione del pianeta Cina: l’avvento di internet (circa 300 milioni di cinesi lo utilizzano), le ormai consuete proteste che negli ultimi anni hanno modificato i rapporti tra la popolazione e l’establishment in parecchie città e villaggi, stanno provocando sostanziali cambiamenti che, già nella gestione di Hu Jintao e Wen Jabao (2002-2012) , si sono manifestati.

SONY DSC
Dott. Mario Zanone Poma, Intervistato dalle tv locali

Le Olimpiadi del 2008 a Pechino e l’Expo del 2010 a Shanghai hanno dato a noi occidentali segnali non equivoci di cambiamento. La solidità del Rembimbi e il ruolo che la moneta cinese giocherà nei prossimi anni nello scenario mondiale non sono che la conferma di un ormai più che potenziale cambiamento.
Prima di parlare di “Nuova Cina” è necessaria da parte mia una breve premessa che faccio solitamente quando parlo di Cina agli Imprenditori.
“Fare business in Cina o con la Cina è oggi una opportunità che un imprenditore non deve lasciarsi sfuggire. Ma per fare business con le imprese cinesi è necessario conoscere e capire almeno quel tanto che è necessario per evitare di cadere nella trappola dell’etnocentrismo e quindi non partire da presupposti di superiorità sia culturale che storica.
Basta saper che negli ultimi 25 secoli per almeno 18 la Cina è stata una se non la maggiore potenza mondiale. Il pensiero cinese ha seguito un processo evolutivo per tanti versi autonomo e la sua storia si è sviluppata per secoli su un binario parallelo a quello del mondo occidentale.
Le radici della loro cultura attingono da fonti diverse da quella greco-latina e le modalità di affrontare i rapporti, personali o professionali, non seguono un approccio cartesiano e lineare creando così, soprattutto all’inizio dei rapporti, non poche difficoltà a noi occidentali.
La Cina di oggi conosce bene il mondo occidentale e devo dire che l’entità degli scambi dimostra ormai consuetudini acquisite di reciproca utilità. Ricordo che a questo proposito la nostra Camera di Commercio ha istituito, per prima in Europa, il Centro di Conciliazione tra Italia e Cina.”
Ma quella che mi permetto di chiamare nuova Cina, è costituita dall’avvento al potere di Xi Jinping. I primi segnali si sono visti nel processo che ha portato alla sua elezione a Segretario generale del Partito Comunista Cinese (novembre 2012 con un mese di ritardo rispetto ai tempi del protocollo ) alla sua nomina, di fatto, a Presidente del comitato che sovraintende l’esercito (pochi mesi dopo la nomina a Segretario Generale) e infine nel marzo di quest’anno alla nomina di Presidente della Repubblica Popolare Cinese.
La domanda che possiamo/dobbiamo porci per capire la direzione e l’entità del cambiamento è:” in quali direzioni si manifesterà e quali “criteri” verranno seguiti per rendere efficace una modifica sostanziale del modo di procedere dello sviluppo cinese?”.
Il piano quinquennale “2011 – 2016 varato dal precedente Governo, già dava segnali di cambiamento seppur in una sostanziale continuità.
In un Convegno che ho tenuto nel Giugno 2012 in Federchimica sottolineavo quanto l’allora leadership cinese, sentiva la necessità di sottolineare una direzione di cambiamento.
“E’ bene ricordare che il principale obiettivo politico dell’attuale leadership è stato quello di riparare al danno sociale e ambientale causato da vent’anni di rapida crescita, mantenendo allo stesso tempo l’andamento della crescita economica. La creazione di una “società armoniosa” di ispirazione socialista è centrale nell’intero Piano. Questi obiettivi sono ancor più enfatizzati dal piano 2011-2016.
E’ ragionevole ritenere che anche il nuovo Governo vorrà mantenere un tasso di crescita intorno al 7% ridotto rispetto al passato, ma comunque di grande impatto sul sistema economico mondiale. Da quanto si può intuire, gli sforzi verranno concentrati sul miglioramento della Governance (centro-periferia), sulla riduzione della corruzione, sull’espansione del sistema di previdenza sociale e sul miglioramento del sistema sanitario e dell’istruzione. Dal punto di vista ambientale proseguirà una maggiore attenzione per ridurre gli effetti fortemente negativi della forzata industrializzazione . Il tema sociale verrà con ogni probabilità affrontato sia sul versante geografico per ridurre i disagi e le disuguaglianze tra costa e interno e tra aree urbane e rurali sia sul versante etnico/sociale per ridurre le distanze tra i diversi gruppi. Questi ultimi aspetti dovrebbero ridurre a loro volta le numerose contestazioni che negli ultimi anni si sono moltiplicate in diverse Provincie.”
Credo che quanto si poteva prevedere si sta realizzando. Le aree che vanno messe sotto osservazione se vogliamo tentare di capire questa “nuova Cina” sono:

  •  l’area politica
  •  l’area economica
  •  l’area sociale ivi compresa la questione religiosa

 

L’area Politica
Non vi saranno sostanziali cambiamenti nella sfera politica. Anche se la riduzione da 9 a 7 membri nell’esecutivo del “Politic Bureau” (organo esecutivo del Comitato Centrale composto da 27 membri) potrebbe significare una più stretta presa del potere esecutivo nelle mani di Xi Jimping, non solo per le necessarie funzioni di controllo in un sistema così vasto, ma soprattutto per accelerare la catena di trasmissione dal centro alla periferia e viceversa.
In questo senso si può interpretare un decisionismo espresso immediatamente dal nuovo governo sia all’interno della Cina che verso l’esterno.
Ricordo brevemente la notizia, ormai entrata nel processo operativo della apertura della Free Zone di Shanghai che può rappresentare una vera e propria rivoluzione (per ora solo sperimentale).
Continua l’obiettivo di creare una società “ armoniosa” . L’armonia è parola sensibile e molto utilizzata dalle gerarchie. Intende soprattutto ridurre il potere delle forze centrifughe del Sistema e attenuare le pressioni che le manifestazioni avvenute nelle periferie negli ultimi 6-7 anni hanno destabilizzato alcuni poteri locali.
I principali criteri utilizzati sono: il rigore e la lotta alla corruzione.
Anche il sistema elettorale per l’elezione di sindaci e responsabili locali del Partito, sarà probabilmente più aperto.
L’area economica
E’ probabilmente l’area più sensibile per il mondo occidentale.
Lo sviluppo economico cinese è ben noto; l’incremento del PIL a due cifre per molti anni ed ancor oggi ad un tasso dell’8% nei primi 9 mesi di quest’anno (contro una previsione del piano di 7,5%) rende l’economia cinese un punto di riferimento dal quale non possiamo prescindere.
Ma in che modo l’area economica può essere coinvolta in questa “nuova Cina”?
Pur riaffermando la continuità, la novità è e sarà rappresentata, dal ruolo del Rembimbi (moneta cinese).
Le riserve finanziarie cinesi (superano ormai i 3.500 miliardi di $) e il credito verso gli USA di circa il 35% del debito pubblico, sono un motore efficace per condizionare la finanza internazionale.
Da qui la richiesta di un maggior utilizzo del Rembimbi come moneta di scambio.
Un primo risvolto pratico è rappresentato dalla possibilità di investire in Cina utilizzando Bond emessi in Rembimbi da veicoli finanziari cinesi (o di Hong Kong) anziché attingere alle nostre ormai povere disponibilità finanziarie.
Ma non è tutto qui. La novità più significativa nel sistema finanziario globale è costituita dal peso che la Cina pretenderà di avere nei massimi organismi internazionali.
Lo SCO (patto tra i Paesi Asiatici e la Cina) sarà un altro fondamentale tema del quale nei prossimi anni dovremo tener conto. Un solo messaggio: lo SCO allargato comprenderà circa il 65% della popolazione mondiale.
L’area sociale ivi compresa la questione religiosa. L’ambiente è e sarà il terreno dove l’attenzione sarà massima.
In questo momento le massime istituzioni cinesi danno con celerità il via libera alle iniziative che permettono una riduzione dell’inquinamento atmosferico e delle acque. Ogni contributo tecnologico che va in questa direzione è considerato prioritario.
Ricuperare i 30 e più anni di dissesto ambientale dovuto alla rapida industrializzazione del Paese (per lo più senza regole) non è impresa semplice. Gli anni da prevedere per un miglioramento sostanziale della situazione ambientale va misurato in decenni. Il popolo cinese, almeno in buona parte sta ormai aspirando ad un livello di vita simile a quello occidentale. Da qui le forme di protesta sia per incrementi salariali (oggi la mano d’opera in Cina non è più così attrattiva per le imprese occidentali ) che hanno dato luogo a proteste e rivendicazioni che per le situazioni ambientali.
Ma ormai da alcuni anni anche l’aspetto della libertà religiosa sta prendendo peso nelle comunità più evolute del pianeta Cina.
Il 18 ottobre di quest’anno abbiamo avuto ospite a Milano la sig.ra Meng Wei Na
in una riunione di Etica e Finanza (libera Istituzione di impostazione Cattolica che tiene periodiche riunioni presso la Banca IntesaSanpaolo). La Sig.ra Meng è una Cattolica cinese appartenente alla Chiesa Cattolica Cinese che fa riferimento al Vaticano (al contrario della Chiesa Cattolica Cinese che fa riferimento al PCC).
Si è percepito dalla sua presentazione della realtà religiosa cinese che, seppur con ancora un dialogo difficile e diffidente, qualcosa si sta muovendo con le autorità di Pechino. Ha sottolineato che ripone fiducia nel Presidente Xi Jimping per un dialogo più aperto che potrebbe esserci proprio con Papa Francesco.
Già in un recente passato le autorità cinesi hanno visto positivamente la traduzione in cinese della Indotibetica, opera monumentale del Tucci. Traduzione in cinese favorita , direi realizzata grazie a un volenteroso e encomiabile italiano.
Sulla Cina, in questo particolare momento che il nostro sistema sta attraversando, quello che ho cercato di dirvi questa sera non è che un piccolo spunto.
Volevo cercare di far comprendere che la Cina non è ferma e consolidata su posizioni del passato ma, forse, un’importante attore per il nostro futuro.

 

 

Back To Top